Coordinatori: E. Biondi, C. Blasi

Autori del Manuale: E. Biondi, C. Blasi, S. Burrascano, S. Casavecchia, R. Copiz, E. Del Vico, D. Galdenzi, D. Gigante, C. Lasen, G. Spampinato, R. Venanzoni, L. Zivkovic.

consultabile on line all’indirizzo:

http://vnr.unipg.it/habitat/

La Direttiva 92/43/CEE “Habitat” rappresenta uno dei principali strumenti normativi finalizzati alla conservazione della Biodiversità in Europa. Essa ha il ruolo fondamentale di porre le basi per un profondo cambiamento nell’approccio alla conservazione della natura dando nuovo impulso a ricerche di base di tipo tassonomico, sindinamico ed ecologico, in campo floristico, vegetazionale e faunistico. 

Nel corso di oltre un decennio botanici, zoologi, fitosociologi ed ecologi italiani hanno lavorato per la prima volta insieme per rispondere alle esigenze di riconoscimento, censimento, cartografia, definizione di criteri e individuazione di indicatori capaci di valutare l’incidenza degli interventi antropici sulle comunità e sulle popolazioni di specie elencate negli Allegati alla Direttiva stessa. Sono stati anni che hanno visto la rinascita delle discipline tassonomiche e sintassonomiche e in particolare hanno visto la rapida evoluzione della cartografia della vegetazione, strumento che si sta dimostrando essenziale come elemento di collegamento tra le discipline di base, il riconoscimento dei paesaggi e delle identità territoriali e la pianificazione ambientale.

Per la Direttiva Habitat si apre ora un periodo importantissimo in quanto si dovrà monitorare e valutare lo “stato soddisfacente” degli habitat e dell’intera Rete NATURA 2000 e nello stesso tempo sarà necessario rivedere e integrare gli elenchi degli Allegati con specie e comunità che attualmente non sono contemplate.

Si apre quindi una nuova fase nella quale sarà nuovamente indispensabile un confronto scientifico approfondito in modo da migliorare e rendere omogenea l’interpretazione della diagnosi degli habitat, così come sarà necessario completare la loro cartografia all’interno dei Siti, utilizzando una metodologia comune che renda confrontabili i risultati ottenuti nelle diverse regioni.In questo contesto così articolato si è inserita la necessità di realizzare un nuovo “Manuale di interpretazione degli habitat di interesse comunitario presenti in Italia”, strumento determinante per analizzare e descrivere lo straordinario patrimonio naturalistico italiano, sia per fini conoscitivi che per obiettivi applicativi, quali la definizione delle azioni di gestione degli habitat e dei Siti e le eventuali valutazioni di incidenza.

Il Manuale si è reso necessario anche perché nella fase iniziale non sempre sono stati adottati gli stessi criteri nel riconoscimento dei diversi Habitat. Nel corso di questi ultimi anni molte Regioni hanno già rivisto la propria Rete Natura 2000 e comunque si è aperto un dibattito nazionale che deve necessariamente prevedere una maggiore coerenza nella individuazione e nella valutazione dello stato di conservazione degli habitat.

(testo tratto dalla Premessa al Manuale)

Daniela Gigante